In Europa l’inquinamento acustico ha assunto rilevanza come fattore di degrado ambientale e di pregiudizio della qualità della vita. Spesso, però, il rumore non ha lo stesso rilievo di altre forme di inquinamento ambientale e tende ad essere trascurato. Le principali cause dell’inquinamento acustico sono prevalentemente:
Il rumore da traffico veicolare su gomma, in particolare, è la causa che espone il maggior numero di persone ai livelli sonori più elevati nella maggior parte delle realtà urbane. Vista l’importanza e l’impatto che ha l’inquinamento acustico, l’Unione Europea ha definito la direttiva 2002/49/CE relativa alla gestione ed alla determinazione del rumore ambientale. In attuazione di tale direttiva, l’Italia ha emanato il D.Lgs. 194/2005, con lo scopo di prevenire e ridurre gli effetti nocivi derivanti dall’esposizione al rumore ambientale. Tale decreto definisce le procedure per la realizzazione di mappature acustiche, mappe acustiche strategiche, piani di azione e piani di risanamento acustici; nel seguito vengono descritti tali strumenti pianificatori per il contenimento dell’inquinamento acustico.
La Mappatura Acustica Strategica
è la rappresentazione di dati relativi ad una situazione di rumore esistente o prevista in una zona, relativa ad una determinata sorgente, in funzione di un descrittore acustico che indichi il superamento dei limiti vigenti, il numero di persone esposte in una determinata area o il numero di abitazioni esposte a determinati valori di un descrittore acustico in una certa zona. Parallelamente alla mappatura acustica, il decreto definisce la Mappa Acustica Strategica che è finalizzata alla determinazione dell’esposizione globale al rumore in una certa zona a causa di varie sorgenti di rumore. Per entrambe la data di scadenza per la presentazione di tale documento è stata fissata a maggio 2017 e devono essere riesaminate o rielaborate ogni 5 anni. I soggetti che devono ottemperare alla realizzazione della Mappatura sono gli agglomerati con più di 250.000 abitanti e le società e gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto con assi stradali su cui transitano più di 3.000.000 di veicoli all’anno, assi ferroviari su cui transitano più di 60.000 convogli all’anno e gli aeroporti principali. Se i soggetti competenti non adempiono alla realizzazione della mappatura, il Decreto prevede sanzioni che vanno da 30.000€ a 180.000€ per ogni mese di ritardo.
Il Piano di Azione
è un piano destinato a gestire i problemi di inquinamento acustico ed i relativi effetti, compresa, se necessario, la sua riduzione. Le misure dei piani di azione sono lasciate a discrezione delle autorità competenti, ma devono corrispondere alle priorità che possono derivare dal superamento dei valori limite pertinenti o di altri criteri scelti dagli Stati membri e sono applicate in particolare alle zone più importanti determinate dalla Mappatura Acustica. I soggetti che devono ottemperare alla realizzazione del Piano di Azione sono, cosi come per la mappatura acustica, gli agglomerati con più di 250.000 abitanti e le società e gli enti gestori di servizi pubblici di trasporto con assi stradali su cui transitano più di 3.000.000 di veicoli all’anno, assi ferroviari su cui transitano più di 60.000 convogli all’anno e gli aeroporti principali. Entro il 2018 l’autorità individuata dalla regione o dalla provincia autonoma, sulla base dei risultati delle mappe acustiche strategiche, deve elaborare e trasmettere alla regione o alla provincia autonoma competente i Piani di Azione. I Piani di Azione recepiscono e aggiornano i piani di contenimento e di abbattimento del rumore prodotto per lo svolgimento dei servizi pubblici di trasporto, i piani comunali di risanamento acustico ed i piani regionali triennali di intervento per la bonifica dall’inquinamento acustico adottati ai sensi degli articoli 3, comma 1, lettera i), 10, comma 5, 7 e 4, comma 2, della legge 447/1995. Se i soggetti non adempiono alla realizzazione del piano, il Decreto prevede sanzioni che vanno da 30.000€ a 180.000€ per ogni mese di ritardo. Sia per i Piani di Azione che per la Mappatura Acustica Strategica, sarà la regione o la provincia autonoma competente a provvedere all’irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal Decreto.
Il Piano di Risanamento Acustico
è definito all’art. 7 della legge quadro sull’inquinamento acustico n°447/1995. La legge dice che nel caso di superamento dei valori di attenzione i comuni provvedono all’adozione di piani di risanamento acustico, assicurando il coordinamento con il piano urbano del traffico e con i piani previsti dalla vigente legislazione in materia ambientale. I Piani di Risanamento sono approvati dal consiglio comunale. Il Piano di Risanamento Acustico deve contenere:
TerrAria supporta gli Enti nella redazione dei precedenti documenti, nell’invio di tutto il materiale e nella predisposizione dei file per il Ministero dell’Ambiente e per la Commissione Europea. TerrAria ha redatto sinora: Mappature Acustiche, Piani d’azione ed un Piano di Risanamento Acustico.